PIST Città e rete Madonie Termini - Lo sviluppo della strategia
Martedì 28 Settembre 2010 14:33
Indice
PIST Città e rete Madonie Termini
Lo sviluppo della strategia
Promuovere un nuovo sistema di mobilità
Scheda riepilogativa tipologia investimenti e loro quantificazione
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LO SVILUPPO DELLA STRATEGIA

garantire standard di servizi collettivi per la popolazione e per le imprese di rango urbano:
Punteremo ad innalzare e migliorare gli standard dei servizi collettivi esistenti attraverso l’introduzione del principio della sana competitività e del confronto. La stragrande maggioranza dei nuovi servizi che verranno attivati, saranno gestiti da operatori privati che, introdurranno meccanismi di sana gestione (propri del mercato) e quindi indurranno per confronto, ad un netto miglioramento dei servizi gestiti dall’ente pubblico.

Introdurremo nuovi e più avanzati modelli di organizzazione specie per quanto riguarda la gestione dell’offerta museale e del sistema di offerta ambientale. Per quanto attiene al sistema ambientale tutti gli interventi di infrastrutturazione a supporto della rete ecologica (Centri Visita e punti base per l’escursionismo), avranno un'unica cabina di regia ed un unico coordinamento tecnico-scientifico, che assicureranno sinergia nell’erogazione dell’offerta integrata e miglioramento  degli standard di servizio.

Analogo processo è stato già avviato nel campo dell’offerta museale: le principali istituzioni e realtà museali presenti sul territorio hanno già formalizzato la volontà di dare vita ad un coordinamento.

Potenzieremo sensibilmente l’offerta dei servizi nel campo socio-sanitario, dei servizi alla comunità e creeremo quattro centri di servizi alle imprese nel campo turistico-ricettivo, culturale, della diffusione delle fonti energetiche alternative, dell’artigianato tipico e dei servizi alla comunità. Detti centri di servizi fungeranno oltre che come erogatori di servizi e facilitatori dei processi aggregativi anche da incubatori per le nuove imprese che si andranno a insediare sul territorio madonita.       

attrarre nuove imprese e nuove risorse umane qualificate e quindi porre un freno all’emigrazione:

Secondo la teoria econometrica elaborata da Joseph Schumpeter solo gli agenti economici capaci di innovare e dunque di mantenersi sulla frontiera tecnologica della produzione hanno spazio sul mercato. Si distinguono due grandi categorie di innovazioni : quelle riconducibili a invenzione e quelle legate a processi di diffusione.

Consapevoli e consci della fondatezza delle affermazioni di Schumpeter, la strategia del PIST Madonie è volta a creare le condizioni di contesto tali da avvicinare il territorio madonita alla frontiera tecnologica e quindi di realizzare attraverso una forte e sinergica azione di promozione della ricerca, dell’innovazione e del capitale umano, nuovi e migliori posti di lavoro .

In questo senso il PIST :
A) recupererà tutta l’elaborazione del PIT e segnatamente l’idea che ha portato alla costituzione del Consorzio Universitario della Provincia di Palermo che con i suoi quattro corsi di laurea attivi sul territorio ha richiamato nuovi e migliori competenze specialistiche e stà formando nuove risorse umane altamente qualificate;  

rafforzerà le specificità del corso di Laurea sulla Biodiversità presente a Castelbuono ( unico in Italia !!), prevedendo al suo interno – nell’ambito di quanto previsto dal P.O. FEASR – la realizzazione del Centro Pubblico di conservazione in vitru ed in situ del Germoplasma.
Detto centro – in stretto raccordo con la rete regionale dei laboratori universitari (12 in tutta l’isola, dei quali due: uno sulla biodiversità  a Castelbuono e l’altro sul Turismo a Cefalù presenti nel  territorio d’elezione del PIST Madonie) finanziati nell’ambito della Misura 3.15 del POR Sicilia 2000- 2006 -  implementerà e specializzerà nuovi e migliori sistemi di conoscenza sulle varietà colturali e li metterà a disposizione del tessuto produttivo regionale.

C) conta di poter attrarre complessivamente (nei cinque sotto-sistemi attivati) N°  65  imprese e di creare nuove unità lavorative per circa  420 persone.  

Questo significativo risultato volto all’incremento del tessuto produttivo ed all’aumento della base occupazionale, consentirà di rafforzare ulteriormente le strutture organizzative ( consorzi, società miste, associazioni, ecc)  in atto, presenti sul territorio ed attive nei campi della ricettività alberghiera ed extralberghiera, dell’agroalimentare, dell’impresa femminile e giovanile, dell’artigianato e dei servizi.

Inoltre, in ragione di quanto avuto modo di rappresentare in maniera puntuale nella relazione sulla “Governance di progetto”, fungerà da lievito per attivare e facilitare nuove e rinnovate modalità di collaborazione e di cooperazione attiva tra livelli diversi ( nazionali – regionali – locali), volte all’acquisizione, alla produzione ed all’applicazione di nuove conoscenze.

La presenza di aziende e di operatori che – in ragione delle tipologie degli interventi e dei servizi previsti nell’ambito dei già richiamati sotto-sistemi – in prevalenza, proveranno dal di fuori dell’area territoriale del PIST Madonie, consentirà un nuovo apporto di conoscenza non –locale essenziale in un contesto di competitività globale.

migliorare l’accesso ai servizi esistenti e attivarne di nuovi in un contesto territoriale allargato:

L’idea forza sulla quale si è incardinato il PIT 31 “Reti Madonie” è stata quella di puntare a costruire un “Sistema turistico diffuso, equilibrato e sostenibile”. L’idea, ha raggiunto i propri obiettivi: sul territorio oggi si contano complessivamente 13.201 posti letto dei quali 7.754 in ricettività alberghiera e 5.447 in ricettività extralberghiera ( per maggiori approfondimenti si rinvia alla relazione sulla “Analisi di contesto”).

Sotto il mero profilo dell’equilibrio territoriale e quindi della coesione sociale, gli sforzi prodotti dalle esperienze di programmazione negoziata e di progettazione integrata hanno fatto sì da attivare un deciso riequilibrio dell’offerta turistica in favore delle aree interne del territorio madonita. Dei 13.201 posti letto complessivi ben 3.091 si trovano localizzati sulle aree interne.   

I dati su esposti rappresentano e confermano chiaramente come l’area geografica d’elezione del PIST Madonie, contenga numeri e massa critica sufficiente per candidarsi con successo all’ottenimento dello status di Distretto Turistico. In questo senso, la coalizione territoriale nel dicembre del 2007 con proprie risorse e con gara pubblica nazionale, ha attivato lo studio di fattibilità per il Distretto Turistico Cefalù-Madonie.

Il PIST Madonie dunque, sulla scorta delle precedenti risultanze ha ritenuto di orientare le linee di intervento sulla valorizzazione delle risorse naturali e culturali e sulla realizzazione di servizi rivolti alla comunità dei residenti ed non. Ha ritenuto cioè di concentrare gli interveti puntando a sviluppare un’offerta turistica territoriale di qualità basata sulla valorizzazione del grande patrimonio naturale e culturale disponibile e sulla realizzazione di nuovi servizi.

L’applicazione delle prospettive aperte dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio ( D.lgs 42/2004) fin’ora assai poco esplorate, sono state integralmente recepite dalla coalizione e hanno caratterizzato tutti i nuovi interventi progettuali



Non potendo illustrare nel dettaglio tutti gli interventi programmati , ci limitiamo ad aggiungere ad ulteriore dimostrazione del livello di maturità raggiunto dal territorio,  che il Piano Territoriale Provinciale commissionato dalla Provincia di Palermo, riconosce l’area geografica in esame come Distretto culturale maturo.

Sul fronte delle risorse naturali e dunque del Sistema ambientale ed alla luce della forte presenza di quella che più avanti abbiamo definito “Qualità ambientale” , il PIST Madonie, ha fatto propri gli obiettivi di tutela della diversità biologica e di valorizzazione ai fini di processi di sviluppo compatibili delle aree protette, auspicati dall’agenda europea.

Abbiamo strutturato – grazie all’attivazione di uno specifico Tavolo Tecnico al quale abbiamo chiamato l’Università di Palermo ed il Consorzio Universitario, l’A.R.P.A., l’AA..FF..DD.., le quattro SOAT attive sul territorio, le associazioni ambientalistiche, i Centri di Educazione Ambientale, i due Istituti Professionali di Stato per l’Agricoltura – un percorso di programmazione e di pianificazione che ci ha consentito di selezionare – attraverso un percorso di evidenza pubblica – le migliori proposte di “interpretazione” dei giacimenti naturali sulle quali orientare tematismi e specializzazioni territoriali.

Questo processo consentirà di rafforzare in maniera esponenziale l’offerta naturalistica della “Città a rete madonita” e di incardinare i previsti Centri Visita della Biodiversità con il Sentiero Italia – dorsale settentrionale sicula ed i realizzandi 200 Km di rete sentieristica.    

Sul fronte dei nuovi e migliori servizi, abbiamo concentrato le nostre attenzioni sulla necessità di assicurare  – in maniera analitica e sulla scorta delle motivazioni e delle tendenze provenienti dai turisti e dalla popolazione residente – adeguata massa critica e progetti credibili sui mercati internazionali. In tal senso abbiamo puntato a finanziare innovazione e creatività passando dal concetto delle mere esigenze di tutela a quella di valorizzazione attiva.

L’orizzonte di senso che ha guidato tutta l’elaborazione programmatica e caratterizzerà tutta la fase di concreta attuazione dei nuovi livelli infrastrutturali e dei nuovi servizi, sarà quello discendente dai principi sviluppati con il PIR Sviluppo Locale e con la progettualità “Ecoturismo Mediterraneo”: realizzare nel mezzogiorno d’Italia la prima area territoriale avente destinazioni e prodotti turistici ecocertificati.



Ultimo aggiornamento Martedì 14 Ottobre 2014 15:10